Apple Macintosh

Il progetto originario di Macintosh fu frutto della mente di Jef Raskin, il 31° dipendente di Apple. Lo sviluppo procedette quasi parallelo al “Lisa” di Steve Jobs, che entrò nel team Macintosh quando fu sostanzialmente cacciato dallo staff di progettazione di Lisa. La convivenza dei due durò poco perché Jobs escluse a sua volta Raskin dal team Macintosh, e iniziò a portare nel progetto gli elementi dell’interfaccia rivoluzionaria che aveva potuto ammirare nel centro sperimentale PARC di Xerox.

In realtà Macintosh era già improntato su di un’interfaccia visuale, ma Steve Jobs la portò ad un livello superiore, facendo pressioni sugli ingegneri per far sì che quasi qualsiasi operazione potesse essere svolta con il mouse, al posto della tastiera. Il computer fu lanciato nel 1984 con la famosa campagna pubblicitaria che osteggiava il 1984 alternativo immaginato da George Orwell nel suo romanzo, contrapponendolo ad una realtà molto più rosea e libera per tutti.

Il sistema operativo di Macintosh, originariamente chiamato “System” è molto leggero (si avvia da floppy disk in pochi secondi) e offre un’interfaccia intuitiva e – dopo tutto – molto simile a quella degli odierni “Mac”. Su questo computer si ritiene che sia nato il desktop publishing semplice, grazie anche alla disponibilità della stampante HP “LaserWriter”: l’accoppiata dei due macchinari permetteva di impaginare professionalmente pubblicazioni e di stamparle in autonomia con la tecnologia LASER (oggi molto diffusa, ma di difficile accesso dal punto di vista economico fino a quel momento).

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