Home computer

Gli anni ’80 videro una progressiva diffusione di una serie di computer a basso costo indirizzati a famiglie e ragazzi. Proponevano una potenza limitata, ma sufficiente per l’esecuzione di videogiochi e semplici programmi per la produttività. Quasi tutti questi computer includevano “a bordo” un interprete BASIC che permetteva all’utente di programmare in questo linguaggio senza dover acquistare o procurarsi software aggiuntivi.

Solitamente nella confezione veniva incluso un manuale di istruzioni che, oltre alle operazioni fondamentali per l’uso del computer, includeva un corso per l’avvicinamento alla programmazione.

L’home computer più diffuso in assoluto fu il Commodore 64 (1982 – la denominazione evidenzia la presenza di una memoria RAM da 64 Kilobyte), che resta ancora adesso il modello di computer più venduto al mondo. Furono molti i “concorrenti” che cercarono di scalzare il “C64” dal suo podio, alcuni di notevole successo come lo ZX Spectrum prodotto da Sinclair, molto gradito – soprattutto in Regno Unito, paese di produzione – che offriva una minore quantità di memoria (a partire da 16 Kilobyte) ed una gestione dei colori semplificata rispetto al Commodore, ma a fronte di un prezzo ancora minore (125 sterline a fronte di quasi 600 dollari per Commodore 64).

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