Nicola “Nichi” Grauso è morto a 76 anni il 18 maggio 2025 nella sua casa di Cagliari, dopo una lunga malattia.
Nel 1975, Grauso fondò Radiolina, la prima radio privata della Sardegna, utilizzando apparecchiature militari di recupero. Pochi mesi dopo, nacque Videolina, una delle prime emittenti televisive private italiane, che divenne un punto di riferimento per l’informazione regionale. Nel 1985, Grauso acquisì L’Unione Sarda, il principale quotidiano dell’isola. Investì circa 20 miliardi di lire per modernizzare il giornale, introducendo la stampa a colori e digitalizzando la redazione.
Nel 1993, Grauso lanciò Video On Line (VOL), il primo Internet Service Provider italiano con copertura nazionale. L’idea di VOL nacque dalla collaborazione tra Nicola Grauso e il CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna), ai tempi diretto dal premio Nobel Carlo Rubbia. Nel marzo 1994, grazie a questa sinergia, L’Unione Sarda divenne il primo quotidiano europeo disponibile online.
VOL pemetteva connessioni gratuite tramite numero verde, promuovendo l’accesso alla rete anche attraverso la distribuzione di dischetti in omaggio con riviste come Panorama e Topolino. Il sito di VOL era disponibile in 26 lingue, tra cui arabo e greco, rendendolo accessibile a un pubblico internazionale e introdusse la prima webmail commerciale disponibile in Italia, anticipando i servizi di posta elettronica basati sul web. Fu anche lanciato VOLftp: Un servizio FTP che permetteva agli utenti di scaricare software gratuito, che divenne un punto di riferimento per il software freeware e shareware in Italia. VOL distribuì Tiber, un browser web multilingue sviluppato dalla californiana Teknema, uno dei pochi disponibili all’epoca.
Nel 1995, VOL contava circa 15.000 abbonati, rappresentando il 30% degli utenti Internet italiani, e inizió la sua espansione internazionale. Grauso partecipò a un tour del web in oltre 40 nazioni, portando la visione di VOL in città come New York, Mosca, Pechino e Londra. Il progetto attirò anche l’attenzione di Nicholas Negroponte, direttore del MediaLab del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che firmò un contratto di ricerca con VOL per sviluppare progetti innovativi nel campo dell’elaborazione del linguaggio naturale e degli agenti intelligenti.
Nonostante il successo iniziale, VOL ebbe successivamente difficoltà finanziarie, a causa dei debiti accumulati nei confronti di Telecom Italia, fornitore delle infrastrutture di telecomunicazione. Nel giugno 1996, VOL fu acquisita da Telecom Italia e integrata con la sua divisione Telecom On Line, dando origine a Tin.it, che divenne uno dei principali provider Internet italiani.