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La Storia del Computer è la storia della modernità. Il mondo dell’Informatica ha plasmato e sta plasmando tutt’ora l’evoluzione tecnologica e lo stile di vita nel nostro mondo. Grazie ad essa si sono potute scoprire nuove medicine, lanciare nello spazio razzi e shuttle, decodificare il genoma umano ma anche gestire milioni di transazioni dei conti bancari, le prenotazioni aeroportuali, i dati anagrafici e pure intrattenersi. Riteniamo doveroso, pertanto, fermarci un attimo e pensare a quanto ci ha dato l’Informatica e, con essa, coloro che hanno contribuito alla sua evoluzione: i tecnici, i fisici, gli ingegneri, i filosofi, i matematici. Con questo museo ed in particolare, con questo sito, vogliamo ripercorrere, seppure in piccolo, una parte di questa storia.
Spesso, parlando con la gente, cerchiamo di fare capire com’è nata in noi questa passione e non è facile riuscire a spiegarsi con successo. Sorgono problemi inerenti la “modernità” di tale scienza; i computer e le tecnologie ad essi associate fanno parte della vita di tutti i giorni, della vita di tutti noi abitanti della Terra. Generalmente è più facile comprendere chi si occupa di salvare vecchie macchine da scrivere, francobolli, valute, automobili d’epoca, perché sono elementi della nostra storia oramai passata. Provvedere al salvataggio dalla distruzione ed al recupero dei computer e dei vecchi calcolatori viene quasi considerato come una pratica di raccolta di cianfrusaglia.
Noi, con queste attività puntiamo a smuovere la società, così da poter difendere un ricchissimo patrimonio culturale, tecnologico e sociale, senza il quale non saremmo qui oggi. Pertanto invitiamo tutti e voi, se volete sostenerci, a far circolare informazioni sulle nostre realtà ed a donarci il vostro materiale informatico obsoleto così da preservarlo dalla distruzione e mantenere viva una parte della nostra storia.
Ecco le tipologie di aiute per darci una mano:
Donare materiale
Cerchiamo tutto il materiale possibile, che sia hardware, software, cartaceo; che siano fotografie, video, resigrazioni audio o documenti relativi alla storia dell’informatica. Essi sono ciò che tentiamo di salvaguardare dalla distruzione e senza di essi il museo non avrebbe senso.
Diventare volontario
Il volontariato è un ottimo modo per sostenere il Museo ed unirsi al gruppo. Può capitare di conoscere esperti e persone che hanno fatto la storia. Si possono esplorare nuovi interessi e condividere l’emozione che da il Museo.
Contribuire economicamente
Ci sono molteplici tipologie per aiuti finanziari a sostegno del Museo. Una generosa donazione può fare la differenza.
Apprezziamo il vostro interesse nel volerci aiutare a preservare la Storia dell’Informatica. Per ogni evenienza, pertanto, abbiamo approntato un vademecum.
1. Come faccio a donare od a chiedere informazioni aggiuntive sulla donazione?
Per comunicare la volontà di donare, basta compilare il modulo apposito, nella sezione “Contatti” del sito mentre, nel secondo caso, sempre dalla sezione “Contatti” è possibile contattare lo staff del Museo.
2. A che tipologie di oggetti il Museo è interessato?
Qualsiasi prodotto inerente la Storia dell’Informatica, dall’hardware al software, dai manuali alle riviste, dai libri alle brochure pubblicitarie, dai gadjet ai manifesti, dalle consolle ai mainframe. Inerenti, sono anche le telescriventi, le macchine da scrivere e le calcolatrici a partire da quelle meccaniche. Dai telai a nastro perforato agli apparati di telecomunicazione. Cerchiamo in particolare listati di codice sorgente, schemi, prototipi, pezzi che non hanno avuto successo sul mercato ma anche pezzi storici, che hanno lasciato una traccia importante nella storia.
3. Quali oggetti non vengono accettati dal Museo?
Non accettiamo personal computer assemblati ovvero computer non di marca che siano successivi agli anni 1990.
4. Perché il Museo non accetta tutto?
Documentare, catalogare, conservare e stoccare è molto costoso. Ogni museo deve essere discriminante su ciò che accetta perché ognuno ha una missione definita e risorse limitate. MI non tenta di raccogliere i campioni di ogni innovazione e/o prodotti di ogni azienda. Il Museo raccoglie tutto ciò che può avere un significato storico, i computer moderni, assemblati, sono computer generici, costruiti con pezzi prodotti in milioni di copie.
5. Perché il Museo non ha accettato la mia donazione?
Perché probabilmente è materiale che non è attinente al fine del Museo o perché non risponde alle caratteristiche di cui alla domanda 3.
6. Cosa capita quando voglio fare una donazione?
Dopo aver contattato il Museo, compilando l’apposito modulo on-line, si verrà contattati entro due settimane da un addetto del Museo. In caso di accettazione ci si metterà d’accordo sul ritiro presso i locali dov’è attualmente ospitato il materiale da donare o sulle modalità di spedizione, nel caso si sia impossibilitati per un recupero di persona.
7. Perché e come viene ufficializzata la donazione al Museo?
Prima che il Museo ufficializzi il possesso del materiale donato, deve entrarne in possesso e metterlo a catalogo. Al donatore viene consegnata e/o spedita una lettera in cui si dichiara che egli ha donato il materiale elencato. Tutto questo per far si che il donatore si senta appagato del suo gesto e per concretizzare il passaggio di consegne in modo formale.
8. Come posso spedire il materiale al Museo?
Le istruzioni per la spedizione verranno comunicate all’interessato una volta accordatisi sulla donazione e sul vettore.
9. Chi paga le spese di spedizione?
Paga il Museo. Il donatore non deve accollarsi alcuna spesa.
10. Che riconoscimenti ottiene il donatore?
Il donatore ottiene un attestato in cui si ringrazia lo stesso. Inoltre, previo consenso, viene citato nel catalogo online e durante le esposizioni del materiale, tramite la targhetta descrittiva del materiale.
11. Cosa ci risparmio donando il materiale?
Un’azienda od un privato risparmiano le spese di smaltimento, che non sono mai poche. Inoltre potranno dire di aver salvato un pezzo di storia ed averne un riferimento esplicito.
12. Potete dirmi quanto può valere il materiale che ho a disposizione o comprarmelo? Potete vendermi quello che cerco?
No. Il Museo non compra ed, essendo nato per la salvaguardia della Storia dell’Informatica, non può e non vuol dare alcun valore puramente pecuniario del materiale. Il Museo è composto da collezioni private messe in condivisione, non da collezionisti che vivono della compravendita e che non mettono in condivisione le loro proprietà.
13. Terrete la mia donazione per sempre?
Il fine del Museo è di preservare per sempre il materiale in suo possesso. Ovviamente non sappiamo cosa ci prospetta il futuro, disastri ambientali, furti, pericoli di vario genere, ma il materiale è protetto e non verrà certamente ceduto.
14. Dove e quando posso vedere il materiale da me donato?
Il Museo dell’Informatica organizza mostre sul territorio che vengono segnate online, sul sito web. In quelle occasioni si potrà vedere esposta la selezione di materiale in possesso del Museo. Ci si può anche organizzare per una visita privata alla collezione museale.
Il Museo è alla costante ricerca di volontari, senza di essi rimarrebbe statico e non potrebbe continuare ad offrire i servizi che eroga.
1. Quali sono i compiti per cui si cercano volontari?
La ricerca di volontari varia da compiti di catalogazione a compiti di produzione di materiale. Eccovi un elenco dei compiti, che crediamo sia esaustivo:
- catalogare
- restaurare
- scrivere articoli
- intervistare
- produrre video divulgativi
- pubblicizzare il Museo e gli eventi
- allestire le mostre
- aiutare nei i recuperi
- sviluppare la grafica per il Museo
- sviluppare codice per il sito
2. C’è bisogno di conoscenze specifiche?
Non c’è assolutamente bisogno di avere nozioni di Storia dell’Informatica, per la maggior parte dei compiti. Certamente, chi si occuperà di restauro dovrà avere un minimo di conoscenze di elettronica o di meccanica. Chi scriverà articoli od intervisterà, dovrà sapersela cavare bene con l’italiano e con l’inglese. Chi produrrà video dovrà avere quelle conoscenze minime che permettono di svilupparli. Chi svilupperà il codice dovrà conoscere, per forza di cose, i vari linguaggi di programmazione web e i linguaggi d’ipertesto. Chi si occuperà della grafica dovrà essere avvezzo ai software specifici. Tutti potranno pubblicizzare tranquillamente il Museo, seguendo semplici linee guida.
3. Quanto tempo è richiesto?
Non ci sono assolutamente obblighi di presenza o d’orario, però, se s’inizia a fare il volontario, si dovrà avere un minimo di continuità e serietà nell’impegno.
4. Come faccio a comunicare la mia intenzione ad aiutare?
Semplicemente compilando il modulo nella sezione “Contatti” del sito, indicando i ruoli per cui ci si offre.
5. Mi ricontatterete ed entro quanto?
Certamente. Vi ricontatteremo entro due settimane per accordarci.
6. Ottengo qualcosa dandovi una mano?
Verrà rilasciato un attestato con il quale vi ringraziamo.
Per poter essere gestito, per poter svolgere il suo compito, un museo deve sostenere delle spese necessarie. Queste vanno dalle spese di spedizione o di viaggio per i recuperi, alle spese per il riscaldamento e l’elettricità; dalle spese per l’allestimento del magazzino alle spese per l’organizzazione delle mostre. Inoltre, stiamo cercando dei locali da poter aprire al pubblico, che siano a norma; le spese per la creazione della fondazione sono assai notevoli, per registrarla a livello regionale sono necessari Euro 77.468,53 come da sito web della Regione Piemonte. Un vostro aiuto economico può fare la differenza.
Anche in questo caso abbiamo preparato un vademecum, che speriamo possa esservi d’aiuto, ed un modulo atto allo scopo.
1. Come posso fare per dare un aiuto economico?
Tramite bonifico bancario o vaglia postale. Contattateci e vi daremo più dettagli.
Altrimenti tramite PayPal, con il bottone a fianco .
2. C’è una cifra minima per le donazioni?
Si richiede che la cifra minima sia di Euro 5. Comunque non è stata impostato alcun blocco su PayPal e potrete, quindi, contribuire con la cifra che più preferite.
3. Che riconoscimenti ottiene il donatore?
Il donatore riceverà un attestato di generosità da parte del Museo.
4. Ci sono vari tipi di sottoiscrizioni?
Per ora si è pensata ad una sottoiscrizione minima, come da domanda 2, ed ad una libera. In futuro, quando creeremo la fondazione museale, abbiamo in progetto varie tipologie di sostegno economico.
5. Per quali motivi chiedete contributi economici?
I motivi, come scritto nell’introduzione, sono vari. Di primaria importanza, rimane, per ora, la creazione di una fondazione museale di tipo partecipato, che permetterebbe di salvaguardare il materiale e la collaborazione di semplici cittadini, pubbliche amministrazioni ed enti privati. Stiamo cercando di raccogliere Euro 77.468,53. Quello sarà un buon punto di partenza per poter poi acquisire od ottenere locali atti all’esposizione. Puntiamo ad ottenere almeno 5000 mq ma 10000 mq sarebbero molto più adatti. Inoltre, se fossero locali di vecchie fabbriche abbandonate, ci sarebbe un incentivo in più per il recupero di archeologia industriale.